C'è una parte della politica che, pur sapendo quante risorse il Governo “ingurgita” dal mondo del gioco d'azzardo pubblico e da quello dei casino online, vorrebbe che questo sparisse “dalla faccia della terra” con tutti i suoi operatori, le sue industrie, i suoi produttori: insomma, tutto ciò che attiene il gioco non dovrebbe secondo questi politici far parte del quotidiano di tanti cittadini che, invece, lo desiderano e lo cercano. Sopratutto, questa crociata contro il settore viene focalizzata contro le “famigerate macchinette” che stazionano nei bar e nei tabaccai: quelli rappresentano “luoghi di perdizione” dai quali bisogna assolutamente eliminare le apparecchiature da intrattenimento.
Ormai le “crociate” contro questi esercizi (o meglio contro il loro contenuto ludico) non si contano più ed As.Tro, associazione che tutela gli imprenditori del gioco, non può certamente più stare a sentire tutto questo, senza dire il proprio punto di vista, chiaro e forte. Innanzitutto, si sottolinea l'intendimento di togliere gli apparecchi Awp dagli esercizi generalisti per poi convogliarli in sale dedicate. Forse, questo per raccogliere molta più introiti, posto che in quelle sale si arriva ad una raccolta trenta volte superiore a quelle registrate dalle slot a “moneta metallica” che provocano vincite massime di 100 euro.
As.Tro rappresenta imprese che hanno allestito più di 2000 sale dedicate e non parla per una sorta di tornaconto industriale, ma per un briciolo di amor proprio che gli impone di non far associare sempre e comunque il gioco ad idee sbagliate ed a soluzioni che a volte possono caratterizzare risultati peggio del “male” che si vorrebbe sanare.
L'ossessione di taluni per il mondo del gioco lecito si spinge a considerare per i comuni terremotati il divieto di installazione di apparecchi da intrattenimento per il gioco lecito, quando gli stessi nostri cittadini in quelle zone sono costretti a “subire” una sorte di roulette dell'estrazione per vedersi aggiudicata una casetta di legno... e questo entrerà sicuramente nella nostra storia italiana. Fermo restando, naturalmente, che se qualche imprenditore del gioco, in quelle zone terremotate, si sia male comportato approfittando di questa situazione già tragica, vada indubbiamente censurato e perseguito.
Come non c'è dubbio entrerà nella storia la “filosofia ispiratrice” del riordino del gioco e dei casino online migliori che si fonda esclusivamente sulla abolizione, da bar e tabaccai, di uno solo (sempre le “famigerate macchinette”) dei 16 principali prodotti di gioco pubblico. Questo è pure l'unico gioco dal quale i giovani stanno lontani perché non gradito, e l'unico che tecnicamente non si può permettere di erogare vincite che vanno a ricostruire le perdite superiori alla spesa impiegata per il divertimento. Ed è proprio quello stesso gioco che consente, appunto perché così particolarmente diffuso, di tenere aperte 60mila attività commerciali che altrimenti sarebbero state già inghiottite dal progredire di altre attività magari più ciniche ed arriviste.
Chi scrive sa che l'ossessione non è certamente un sentimento obbiettivo e porta verso il travisamento della realtà. Non si può, infatti, pensare che la priorità dello Stato possa essere la scomparsa delle Awp da bar e tabaccai e che questo provvedimento possa raggiungere l'obbiettivo di combattere il riciclaggio che esiste nel gioco, come in qualsiasi altro settore.
Come non si può pensare di combattere e sconfiggere la ludopatia eliminando l'unico prodotto che non genera aspettative tali da risolvere le crisi economiche personali: se si pensa questo, l'ossessione obbiettivamente ha già creato l'incapacità di vedere e riconoscere la realtà.