Dopo le due gare di agosto, in pratica un prologo del Campionato, con molte Rose ancora incomplete e tanti giocatori divisi fra il campo e le valigie da preparare, finalmente s’inizia a dare continuità a questa nuova stagione. Ieri sera all’Adriatico si è capito subito che in particolare l’Inter iniziava a fare sul serio, con un deciso possesso palla e una buona dose di aggressività in fase di contenimento. Il Delfino, da parte sua, non ha potuto mostrare il bel calcio spumeggiante che aveva messo in seria difficoltà il Napoli per metà gara e il Sassuolo in sostanza per quasi tutti i novanta minuti, ma il rispetto nei confronti della categoria superiore non si è tradotto in paura, bensì in saggezza tattica, senza farsi mancare diverse chiare occasioni da goal.
I meriti di Mister Oddo nel motivare anche in corso d’opera i suoi giocatori e l’evoluzione tattica rispetto alle precedenti (deludenti) prestazioni dei nerazzurri di Frank De Boer, hanno fatto divertire e sospirare le rispettive tifoserie e lo 0 -0 finale del primo tempo, è stato frutto esclusivamente della casualità e di un pizzico d’imprecisione da parte di entrambi gli attacchi. Nella seconda frazione di gioco, come spesso accade, i tatticismi sono venuti meno, se non altro in parte, con le squadre progressivamente sempre più stanche e solo la lucidità di quell’immenso attaccante che risponde al nome di Mauro Emanuel Icardi Rivero, alla fine ha fatto la differenza, sottile ma decisiva.
All’indomani dell’uscita del calendario, in molti avevano pronosticato uno zero nella casella dei punti biancazzurri, dopo le prime tre gare, i più ottimisti forse un paio, probabilmente quasi nessuno i quattro attuali, con il rammarico perché potevano essere di più. C’è da chiedersi cosa e come si comporterà questo bel Pescara quando finalmente potrà affrontare formazioni un po’ meno titolate, non in grado di schierare campioni assoluti, capaci di risolvere da soli il match, come accaduto ieri sera.
Il calcio è davvero uno sport unico, se si pensa che dopo decine di occasioni da entrambe le parti, ci sia voluto uno sfortunato e casuale rimpallo per consentire all’Inter, proprio in extremis, di avere la meglio sugli uomini di Massimo Oddo, ma tutto sommato è meglio se la sfortuna si appalesa contro le grandi, sperando in un giusto riequilibrio contro le dirette avversarie.
Nonostante la sconfitta, l’impressione che questo Delfino non avrà problemi a raggiungere la salvezza si rafforza ancora di più. Tanta personalità espressa da una provinciale neopromossa, raramente si vede sui campi di gioco, per lo meno in Serie A. Oltre all’incredibile potenziale offensivo, i nerazzurri potevano disporre anche di un certo Samir Handanovič, che ha messo in mostra tutte le sue incredibili peculiarità reattive, insomma contro squadre “normali” il gioco del Pescara produrrà di sicuro anche i punti, oltre che gli applausi e quando la classifica regalerà più certezze che dubbi, la mentalità vincente del Delfino diventerà sicuramente un’arma efficacissima: senza la pressione del risultato a tutti i costi, lo spettacolo in campo sarà senz’altro garantito.
Volendo scrivere dei singoli, in casa biancazzurra impressiona davvero la crescita imponente di Gianluca Caprari, finalmente all’altezza delle proprie potenzialità. Promette molto bene il franco-camerunense Jean-Christophe Bahebeck, entrato in campo senza paura e autore, oltre che del momentaneo goal del vantaggio, anche di una prestazione convincente in termini di confidenza con il resto della squadra. Tanto bravi quanto sfortunati, rispettivamente Valerio Verre, autore di un’ottima prestazione, condita da una traversa e dal mancato raddoppio solo grazie a una prodezza di Handanovič e Francesco Zampano, anche lui sempre più fondamentale, peccato per lo sfortunato rimpallo che ha consentito a Icardi di segnare la rete della vittoria. Volendo essere ipercritici, non ci è piaciuto invece l’impatto, negativo, dato dal momento del suo ingresso sul terreno di gioco, di Alberto Aquilani, impreciso e disattento nelle occasioni in cui ha avuto modo di giocare il pallone. Da un calciatore del suo calibro ci saremmo aspettati un contributo importante, per esperienza e tecnica, ma è impossibile dare un giudizio anche solo sommario dopo i pochi minuti disputati: lo aspettiamo fiduciosi per i prossimi impegni.
L’anticipo delle ore 18:00 di sabato prossimo, che vedrà il Pescara impegnato, per la quarta giornata, all’Olimpico contro la Lazio dell’ex Ciro Immobile, potrebbe rivelarsi fondamentale in positivo, a prescindere dal risultato finale, alla luce del successivo turno, il primo infrasettimanale della stagione, quando al Giovanni Cornacchia si presenterà un Torino meno riposato, in campo quasi ventiquattro ore dopo contro un Empoli sicuramente affamato di punti e quindi avversario coriaceo. Si tratta di, apparentemente, piccole differenze, di cui però bisognerà tenere conto nell’economia dell’intera stagione.