Sgombero mercatino senegalesi, la reazione di Forza Italia e Pescara Mi Piace

La redazione
18/05/2016
Attualità
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Molteplici sono state le reazioni allo sgombero del mercatino dei senegalesi, perpetrato all'alba di stamane dalle forze dell'odine con un'ordinanza del sindaco Alessanrini. Dopo il commento di Maurizio Acerbo, qui di seguito il comunicato di Forza Italia e di Pescara Mi Piace.

“Smantellato il mercatino abusivo sulle aree di risulta, dopo 10 mesi di inutile attesa e tentativi vari di ritardare l’inderogabile, il sindaco Alessandrini non si faccia balenare la folle idea di farne un altro, sempre abusivo, sotto il tunnel delle ferrovie. Innanzitutto è cosa nota che le Ferrovie hanno già espresso parere negativo per ovvie ragioni di sicurezza, a meno che il sindaco Alessandrini non decida di andare a dormire lui sotto quel tunnel tutte le sere per farsi garante della tutela del territorio. Ma soprattutto gli consigliamo di non raccontare favole alla comunità senegalese: prima di ipotizzare la localizzazione del mercatino sotto il tunnel, dovrà portare in Consiglio comunale la delibera di variante al Piano regolatore generale per il cambio di destinazione d’uso dell’area individuata e in quella sede non faremo mai passare quella delibera, che è già stata bocciata dalla città. Basta con le sveltine, con le scorciatoie, con gli abusi e con i sotterfugi, e ringraziamo il Prefetto Provolo per aver imposto d’autorità al sindaco inadempiente l’esecuzione di un’ordinanza partita ad agosto, mai applicata, mai revocata, ma rimasta sospesa in attesa del nulla, per ripristinare la legalità in città”.

Lo hanno detto il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri e i consiglieri comunali FI Marcello Antonelli, Vincenzo D’Incecco e Fabrizio Rapposelli, commentando la vicenda.

“Stamane – hanno osservato il capogruppo FI Sospiri con i consiglieri Antonelli, D’Incecco e Rapposelli – il sindaco Alessandrini ha fatto esattamente ciò che avrebbe potuto e dovuto fare 10 mesi fa, ovvero rimuovere una situazione di illegalità smantellando un mercato abusivo. Peccato che lo scorso agosto si sia fatto bypassare dal suo pigmalione-sindaco ombra D’Alfonso, perdendo così inutilmente 10 mesi preziosi e permettendo a quegli oltre 165 ambulanti extracomunitari presenti di alimentare i propri traffici ai danni del territorio. In teoria la sospensione doveva servire a trovare soluzioni alternative che, ovviamente, la giunta comunale non è stata capace di individuare: hanno tentato di spostare almeno 150 ambulanti nei mercati rionali, predisponendo un bando per individuare un Ente che si facesse portavoce-responsabile di quegli extracomunitari. Ma al bando ha risposto un unico operatore, l’Arci, che non ha però i requisiti necessari, e forse il Comune ora riaprirà i termini del bando. Ovviamente, sino a quel momento, non riteniamo possibile che l’Ufficio Commercio consenta comunque agli extracomunitari di piazzarsi nei mercati rionali all’aperto negli spazi individuati, in barba agli spuntisti italiani che da anni attendono un posteggio fisso, e soprattutto un barba alle regole e alle leggi vigenti.

Fra l’altro su 160 ambulanti, solo uno aveva presentato domanda per essere inserito nelle aree mercatali, a testimoniare che non c’è alcuna voglia di integrazione. Poi l’idea malsana, allestire un nuovo mercato sotto il terzo tunnel delle ferrovie: Forza Italia ha già ripetutamente espresso la propria contrarietà a tale provvedimento, per scontate ragioni di sicurezza essendo le Ferrovie un sito sensibile. E siamo propensi a credere che anche RFI, la stessa azienda che nel 2014 ci ha costretto a sbattere fuori dalla stazione una trentina di innocui senzatetto che non potevano più dormire sulle panchine interne di notte, non accetterà mai di aprire il proprio tunnel a bancarelle volanti, tendoni, gazebo improvvisati, cavi elettrici volanti e bomboloni del gas. E infatti il sindaco Alessandrini, che per 10 mesi ha detto di avere già in mano il parere positivo delle Ferrovie, oggi ha confessato agli stessi ambulanti che solo ‘da domani provvederà a richiedere quel parere’, anticipando che oggi hanno inviato una richiesta di parere ai Vigili del Fuoco, e allora verrebbe da domandare perché i pareri non se li è fatti dare nel corso degli ultimi 10 mesi. Inoltre sia chiaro che quel tunnel oggi non è urbanisticamente legittimato ad accogliere né un mercato, né una striscia per terra e neanche un parcheggio, ciò significa che prima di trasferirvi qualunque cosa andrà portata in Consiglio comunale la delibera per la variante al Piano regolatore generale per il cambio di destinazione d’uso dell’area, e qui si scontrerà contro il muro dell’opposizione, perché Forza Italia non permetterà l’approvazione del documento.

È dunque palesemente infondata la promessa fatta oggi dal sindaco Alessandrini agli extracomunitari e alle loro rappresentanze sindacali, ovvero che entro 30 giorni sistemerà il primo gruppo di ambulanti regolari all’interno di un primo pezzo del tunnel, occupandone circa un terzo, in attesa di attrezzare l’intero corridoio, questo non è possibile, non è legale, non è legittimo, sarebbe un abuso e non lo permetteremo, richiamando, anche questa volta, l’attenzione del Prefetto Provolo affinchè di nuovo imponga il rispetto delle norme alla giunta Alessandrini. E non comprendiamo come Alessandrini pensi sia possibile continuare a raccontare favole a quelle 165 persone che hanno già annunciato che torneranno in Comune ogni 3 giorni per assicurare il rispetto della tempistica fornita oggi. Se il sindaco Alessandrini veramente sposerà l’idea del tunnel, al netto delle autorizzazioni necessarie – hanno insistito il capogruppo FI Sospiri con i consiglieri Antonelli, D’Incecco e Rapposelli –, porti subito la delibera di variante al Prg in Consiglio comunale e si rassegni ad attraversarne le forche caudine. Ovviamente non permetteremo mai al Comune di spendere 200mila euro per attrezzare quell’area individuata, innanzitutto perché non fa parte del nostro patrimonio, poi perché quella somma dovrebbe essere erogata dalla Regione Abruzzo che però non ne ha competenza e infatti non ha mai istituito l’apposito e necessario capitolo di bilancio, e alla Regione non consentiremo varianti sul tema. Quali alternative ha il sindaco Alessandrini? Nessuna, se non quello di imporre agli ambulanti extracomunitari il rispetto della legge, regolarizzare, chi può, la propria posizione e mettersi in coda come tutti gli altri italiani per l’assegnazione di un posteggio. Ovviamente oggi ci aspettiamo le dimissioni dei consiglieri e degli assessori di Sel, come l’assessore Di Iacovo, che già più volte hanno espresso dissenso per lo sgombero forzato del mercatino e a questo punto, non ritrovandosi con la politica della sinistra di maggioranza in Consiglio comunale, devono obbligatoriamente prendere le distanze da quel sindaco che ha firmato il blitz. In caso contrario, la finissero quei consiglieri e assessori di piangere lacrime di coccodrillo e raccontassero la verità ai senegalesi, ovvero di aver condiviso ogni singolo provvedimento fin qui adottato dal sindaco Alessandrini”.

“Che il mercatino degli extracomunitari sulle aree di risulta dell’ex stazione fosse insostenibile e dovesse essere sgomberato non vi sono dubbi. Restano invece i dubbi e le perplessità per le modalità con cui sono state effettuate le operazioni: perché firmare un’ordinanza nell’agosto 2015 ed eseguirla solo nel maggio 2016 per poi procedere comunque con un’operazione militare? E poi perché il sindaco Alessandrini non ha individuato comunque un’alternativa in ben 10 mesi di attesa? E infine, cosa accadrà a partire da domani? Ovvero, spenti i riflettori, come si muoveranno quegli extracomunitari sul territorio? Dove andranno a vendere la loro merce, e quali problemi di ordine pubblico Pescara si deve preparare ad affrontare? Valutazioni che evidentemente una giunta comunale inadeguata e superficiale neanche si è proposta. E, in tutta questa vicenda, spicca l’assenza dell’assessore al Commercio Cuzzi che si è tirato fuori dall’intera vicenda, forse dimenticando che toccava a lui trovare l’alternativa e invece ha miseramente fallito”.

Lo hanno detto l’avvocato Berardino Fiorilli e Armando Foschi, promotori dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ commentando l’esito dello sgombero del mercatino etnico.

“Dal dispiegamento di forze messe in campo dall’alba di stamane sembrava di trovarsi nel set di in un’operazione contro la criminalità organizzata, piuttosto che a Pescara nello smantellamento di un mercato abusivo – hanno commentato l’avvocato Fiorilli e Foschi -, ma evidentemente la scelta è stata dettata dalle disposizioni del Prefetto Provolo, che allora ci danno l’esatta dimensione del fenomeno. E allora, vista la gravità dell’evento, perché il sindaco Alessandrini, che pure ha firmato l’ordinanza di rimozione del mercato nell’agosto del 2015, si è piegato per 10 mesi ai capricci politici della sua compagine di sinistra, vedi Sel e Rifondazione Comunista, e ha bloccato le operazioni per ben 10 mesi, di fatto esponendo a ogni rischio la città? E ancora: dieci mesi fa il sindaco Alessandrini ha personalmente assunto l’impegno di trovare una sistemazione alternativa agli ambulanti regolari che pure erano sistemati nell’area mercatale. Sono passati dieci mesi, e la soluzione non c’è, ed è inconcepibile da parte di un sindaco: fallita l’idea di via De Gasperi; fallita la sistemazione nei mercati rionali, che avrebbe consentito anche l’integrazione di quei commercianti con il territorio; impraticabile l’uso del tunnel sotto la stazione, che significherebbe ritornare al capolinea.

Anzi, all’interno del tunnel, sarebbe di fatto possibile ogni genere di traffici, al coperto, lontano da occhi indiscreti, protetti anche dai cancelli, che gli ambulanti potrebbero aprire e chiudere a loro piacimento, tornando alla scena del vero ghetto in pieno centro cittadino. Fra l’altro, dopo dieci mesi lo stesso sindaco ha già detto di non disporre neanche delle autorizzazioni da parte degli enti proprietari dell’area, e dunque siamo proprio a un’idea embrionale, neanche a un progetto, e non comprendiamo come oggi possa aver assicurato a quegli operatori di trovare loro una sistemazione entro un mese. Infine ci preoccupa pensare a cosa accadrà a partire da domani, ovvero: nel mercatino etnico insistevano almeno 165 operatori che da oggi sono senza uno pseudo-lavoro, ma comunque devono vendere la propria merce, contraffatta, abusiva, etnica. A questo punto ci chiediamo dove andranno quelle 165 persone? Spento il clamore dello sgombero, quando le forze straordinarie di polizia saranno giustamente tornate alle proprie mansioni, chi e come controllerà quei 165 ambulanti extracomunitari che si ritrovano oggi anche nella disperazione di chi sa che non guadagnerà neanche un euro? Tradotto: lo sgombero del mercatino non ha risolto il problema sociale, che andava affrontato dal sindaco Alessandrini prima dell’operazione forzata. Andavano individuate prima le misure di controllo e gestione della situazione, anche sotto il profilo dell’ordine pubblico. Ancora una volta – hanno affermato l’avvocato Fiorilli e Foschi – il sindaco Alessandrini e la sua giunta, a partire dall’assessore al Commercio-fantasma Cuzzi, hanno dimostrato il proprio dilettantismo nell’affrontare con estrema e grave superficialità una problematica di portata enorme e le conseguenze ricadranno, di nuovo, sulla città”.

 

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