Si svolgerà da sabato 7 maggio fino al 25 giugno presso l'Alviani Artspace dell'Aurum "Dispiegamenti", la mostra personale di Gino Sabatini Odoardi patrocinata dall'assessorato alla Cultura e dalla Presidenza del Consiglio Comunale, ospitata presso lo spazio di ricerca e di contaminazione tra linguaggi artistici diretto da Lucia Zappacosta.
Oggi la conferenza di presentazione dell'evento a cura di Daniela Pietranico, con testo critico di Antonio Arévalo, fautore e creatore del primo Padiglione del Cile alla Biennale di Venezia, la mostra gode del patrocinio della Presidenza del Consiglio del Comune di Pescara e dell'Assessorato alla Cultura, Cultura Giovanni Di Iacovo, il presidente del Consiglio Comunale Antonio Blasioli, la direttrice dell'Alviani ArtSpace Lucia Zappacosta e l'artista.
"Lo Spazio Alviani con Lucia Zappacosta regala sempre emozioni belle da vivere per quanti amano l'arte – così l'assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo – Siamo certi che anche questa proposta sarà godibile sia perché offre spazio ad un talento locale qual è Gino Sabatini Odoardi, sia perché porta a Pescara un punto di vista sulla filosofia delle cose che è interessante e bello da frequentare. L'invito è a entrare nella mostra che racconta anche il percorso artistico di un talento polimaterico e a lasciarsi trasportare dalle sinuosità di cui si fa interprete con un materiale davvero speciale".
"Un concetto interessante e soprattutto un talento che porta bellezza al suo territorio – aggiunge il presidente del Consiglio Comunale Antonio Blasioli – Siamo certi che avremo una mostra speciale da guardare e su cui riflettere in un binomio fra arte e filosofia a cui Odoardi invita in modo semplice e diretto".
"Dispiegamenti è un'installazione sospesa tra forma e segno capace di creare una foresta monocroma attraverso la metafora e la sublimazione della "piega" – dice Lucia Zappacosta - La piega - concetto leibniziano e barocco - consente di scoprire analogie e connessioni dei soggetti multidimensionali, che caratterizzano in maniera forte l'orizzonte novecentesco delle scienze dell'uomo. Ventiquattro drappi di polistirene bianco termoformati manualmente dall'artista riempiono lo spazio sospesi tra cielo e terra come in un giudizio universale. Uno svolgersi-avvolgersi in cui i drappi e le pieghe cercano di definire una incessante volontà di manifestarsi, stratificarsi, produrre composizioni visive, creare rapporti aritmetici, "accordi" che contribuiscono ad una diversa armonia dove l'orizzonte è forma e viceversa. A parete dodici teche contenenti piccoli disegni su polistirene bianco che riportano segni e appunti del grande filosofo francese Gilles Deleuze".
"La "piega" non si rivolge all'interno o all'esterno, ha come orizzonte se stessa, perché nel suo estendersi diventa il proprio perimetro – aggiunge Daniela Pietranico - La "piega" nasconde sempre se stessa, ma è anche un atto condiviso perché la creazione avviene con degli operai, indispensabili per maneggiarla e realizzare le opere. Come una sinusoide che si sviluppa tra due valori non necessariamente costanti, dotata di una frequenza crescente. Come un'alchimia tra caso-gravitazione-gesto che non permette repliche e/o ripensamenti nel momento della tua termoformatura. Una manciata i secondi che precedono la solidificazione che trasformerà per sempre il manto bianco. Un happening "annodato" e "congelato".
"Tengo molto a questa mostra perché si svolge in uno spazio che libera qual è l'Alviani – dice Gino Sabatini Odoardi – Lavoro con le forme e mi lascio trasportare dall'ispirazione, cercando di tramutarla in sette secondi, quanto è lo spazio di azione prima che il materiale plastico perda la sua maneggiabilità. E' un lavoro artistico e artigianale al contempo che contiene la mia storia, sono figlio di tappezzieri e ho memoria di tutti i gesti fatti dai miei genitori per lavorare le tende. Ci sono anche dei disegni e un percorso che racconta le varie fasi che mi hanno portato a questa straordinaria sperimentazione".