"Rubrica i numeri uno" - Silvio Gaspari e Antonio Del Monaco

La redazione
21/10/2015
Sport
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Ottavo appuntamento con la rubrica "I numeri uno" che quest'anno ci accompagnerà durante tutta la stagione della Serie B. Nella prima puntata abbiamo presentato "Gli antenati", i portieri che si schierarono tra i pali delle stracittadine prima della nascita ufficiale del Pescara nel 1936.Nella seconda abbiamo parlato di Alberto Barlaam e Mariano Fabiani che giocarono nel decennio 1937 e il 1947, nella terza di Pietro Miglio, nella quarta di Vitaliano Pivi, nella quinta di Angelo Boccardi, nella sesta di Aroldo Collesi.Nella settima di Gaetano Bove e Italo Ruggeri. Oggi parleremo di Silvio Gaspari e Antonio Del Monaco.

 

 

Silvio GASPARI

nato a Pescara, 12 dicembre 1928
65 PRESENZE (circa) dal 1951 al 1954
1 promozione in IV serie (‘51/’52)


Portiere molto alto e longilineo dotato di sicurezza e senso della posizione.

Gioca poco più di tre campionati, dando un notevole contributo nella conquista della promozione in quarta serie nel ‘51/‘52.

La sua carriera biancazzurra è molto breve: dopo appena tre  stagioni infatti, emigrerà con la famiglia (in Canada o in Australia).

 

Antonio DEL MONACO

nato a Sulmona (AQ), 2 agosto 1933
40 PRESENZE (CIRCA) dal 1951al 1955
1 promozione in IV serie (‘51/’52)

Acquistato nel ’51, proveniente dalla Prima Divisione, resta in biancazzurro per quattro stagioni.

Il suo esordio contro la Ternana non è particolarmente brillante; una palla apparentemente innocua gli scivola dalle mani e finisce nella sua porta.

Ha il cattivo vizio di raccogliere i palloni rasoterra a gambe larghe, ma tutto sommato le sue prestazioni risulteranno all’altezza della situazione; avrà modo fra l’altro di giocare da titolare un accesissimo derby con il Chieti nel ‘51/’52 al Rampigna.

Buon fisico, prontezza di riflessi e senso del piazzamento lo fanno un discreto portiere; ma nonostante le sue buone qualità deve cedere il passo a portieri di maggior spessore quali Gaspari, Argelassi e Landucci, a causa anche della sua giovane età (arriva a Pescara appena diciottenne) e quindi della limitata esperienza. Dopo aver smesso col calcio tornerà nella sua Sulmona, svolgendo la professione di vigile urbano. Muore nel febbraio del 2010.

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