Ogni regione ha i suoi prodotti tipici, le sue specialità culinarie e le sue eccellenze e ogni città si differenzia dalle altre nella proposta del menu natalizio.
Anche a Pescara, come in tutte le città d’Italia, le feste natalizie sono un’occasione per radunare le famiglie attorno ad un tavolo arricchito di prelibatezze.
Nell’entroterra e lungo la costa abruzzese, il menu di natale è più o meno lo stesso, tramandato di generazione in generazione con leggere sfumature a seconda delle province.
Il brodo di cardone è un classico della cucina natalizia abruzzese. Il cardone è una pianta che somiglia molto a quella del carciofo, ma con foglie a coste più grosse e tenere.
Questa ricetta diventa spesso oggetto di conversazioni prenatalizie tra amici e parenti. Alcuni preferiscono comperare il cardone già pronto, altri, invece (per fortuna la maggioranza) preferiscono comprarlo fresco al commerciante di fiducia, in genere al mercato ad un prezzo giusto, e prepararlo in casa.
La preparazione di questa pietanza è lunga e difficoltosa, ci racconta Elena Di Lella, pittrice pescarese appassionata di cucina originaria di Villa S.Maria, località rinomata come il paese dei cuochi.
La signora Elena ci spiega che si inizia sfilando e tagliando a pezzi grandi il cardone, dopodiché si lessa, si scola e si taglia in piccoli pezzettini. Contemporaneamente si prepara il brodo con la gallina o con l’ala di tacchino.
Quando è pronto il brodo si aggiunge il cardone alla carne, poi si preparano le palline di carne di vitello impastato con uova, pecorino, parmigiano, noce moscata, sale e pepe.
Si fanno polpettine grandi come nocciole e si friggono un po’ alla volta e s’uniscono al cardone insieme alla frittata o la pizza di formaggio tagliata a dadini.
A darci dei suggerimenti preziosi sulla ricetta sopra scritta interviene Santino Strizzi chef teatino di fama nazionale, diplomato all’istituto alberghiero di Villa Santa Maria e da una carriera impeccabile indiscutibile presso locali importanti da St. Moritz, Sestriere, Villa Medici a Firenze fino agli hotel più prestigiose della costa abruzzese, noto anche come lo chef scultore del cibo capace di creare con intagli meravigliosi veri e propri origami con il cibo, composizioni floreali, animaletti di frutta che arricchiscono catering di importanti cerimonie convention.
Lo chef ci spiega:
Il cardone (cardo) va pulito molto bene e poi tagliato a cubetti e messi in acqua fredda ben acidulata. Va lessato per lungo tempo e deve essere ben cotto.
Quando è cotto, scolare e mettere in acqua fredda. Prima di versare i cardi nel brodo scolarli bene e "strizzarli". Il brodo tipico per natale, (in Abruzzo è fatto da carni miste) ...in molte altri parti d'Italia è fatto di cappone.
Le carni sono: tacchino, gallina, vitella. E vanno messe a bollire in acqua fredda, in modo da cedere lentamente i propri succhi.
Le verdure: carote, cipolla, sedano e vanno messe intere.
La cottura: procede per 3 ore circa.
Nel brodo (cardone a parte) si aggiungono le polpettine di carne e una stracciatella fatta con uova, parmigiano e un pò di prezzemolo ben trito.
In alcune zone invece mettono i quadrotti di pasta imperiale”.