Nata all’intersezione tra la primitiva via di fondovalle adiacente il fiume (oggi via delle Caserme) e la via costiera parallela al mare, la città di Ostia Aterni si arricchì in epoca romana di una nuova, monumentale opera pubblica destinata a offrire un rapido e sicuro collegamento con Roma: la via Tiburtina Valeria.
Grazie ad un complesso sistema di stationes per il cambio cavalli, questa via consentiva la spedizione di merci da Ostia Aterni a Roma in appena 3 giorni, mentre un plico urgente poteva addirittura essere consegnato a Roma il giorno dopo l’invio.
Dove riposano i resti di questa opera monumentale?
Verrebbe facile identificarla col tracciato urbano della moderna via Tiburtina / SS 5, ma le cose non stanno esattamente cosi.
Basandosi sulla struttura urbana del centro storico di Pescara (sappiamo che via dei Bastioni costituiva il tratto terminale della Tiburtina) e sull’interpretazione di vecchie carte militari (le quali mostrano come fino a pochi secoli fa la viabilità extraurbana ricalcasse ancora le antiche vie romane), gli studiosi hanno ipotizzato che i resti dell’antica Tiburtina si trovino a due metri di profondità sotto le odierne vie Tavo ed Ombrone.
Quest’ipotesi troverebbe conferma nel ritrovamento di un tratto di pavimentazione stradale romana effettuato alcuni decenni orsono, proprio lungo via Tavo, durante la posa di tubature presso l’ex Stabilimento Camuzzi Gasometri.
La via Appia Antica, la via romana per antonomasia
Sarebbe meraviglioso riportare alla luce un tratto di queste gloriose vie!
Fonte: A. Staffa, Scavi nel centro storico di Pescara: i primi elementi per una ricostruzione dell’assetto antico ed altomedievale dell’abitato di Ostia Aterni-Aternum, in Archeologia Medievale, No. XVIII, 1991, p. 279
Foto1: Ipotesi sul tracciato urbano della Tiburtina.
Foto 2: La via Appia Antica, la via romana per antonomasia.