Intorno al 1928 si videro lungo le coste abruzzesi e molisane i primi pescherecci a motore. Dopo il secondo conflitto mondiale ci fu una grande espansione di pescherecci motorizzati.
Uno dei primi pescherecci a motore della marineria pescarese fu l'Audace, di proprietà della famiglia Spina (leggi l'articolo sulla storia di Borgomarino). Con la massiccia diffusione della propulsione meccanica scomparvero le paranze con lo scafo di legno, imbarcazioni in gran parte costruite dai maestri d'ascia di Ortona, San Vito Chietino, Vasto, Pescara, Silvi, Roseto e di Giulianova.
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Scomparvero, conseguentemente, le vele realizzate in tela d'Olona il cui tessuto si acquistava ad Ancona, a Bologna, a Prato o, addirittura, si ordinava a Trezzano sul Naviglio, in provincia di Milano.