Francesco Izzarelli nacque a Caramanico Terme (CH), in via Castrucci, il 21 aprile del 1903, da Salvatore (ventinovenne "fabbro" - figlio di Federico e Filomena Silvestri) e da Maria Domenica Fantozzi (trentaseienne "donna di casa" - figlia di Raffaele e Maria Rosaria Conte).
I suoi genitori sono sposati il ​​20 aprile 1899. Izzarelli iniziò il suo lavoro cinematografico come assistente al montaggio. Nel 1932 passò alla telecamera, dove inizialmente fu impiegato come assistente ma anche come semplice cameraman ("Fanny" di Mario Almirante nel 1933).
Dal 1935 lavorò come cameraman principale. Divenne uno dei più apprezzati e richiesti direttori di fotografia e cineoperatori. Nel libro "I cineoperatori" viene così ricordato:
"Ha girato numerosi film, alcuni di lodevole successo, affermandosi come uno dei più preparati operatori italiani del dopoguerra".
Francesco Izzarelli lavorò moltissimo in Spagna, Portogallo e Germania.
Tra alcuni dei tanti film, più di cento, da lui "firmati":
- "El crucero Baleares" del 1941;
- "Buongiorno Madrid" del 1943;
- "Camões" del 1946;
- "Il maestro di Don Giovanni" del 1952;
- "Città canora" del 1952;
- "Una parigina a Roma" del 1954;
- "Sangue Toureiro" del 1958;
- "Quanto sei bella Roma" del 1959;
- "Fontana di Trevi" del 1960;
- "Sansone" del 1961
- "Il vecchio Testamento" del 1962;
- "I dieci Gladiatori" del 1963;
- "La distruzione di Ercolano" del 1962;
- "La sfida viene da Bangkok" del 1965;
- "I fantastici 3 Supermen" del 1967;
- "Tre pantere blu" del 1968
Il film che gli regalò la popolarità fu "L'assedio all'Alcazar" del 1940 (girato negli stabilimenti di Cinecittà per gl'interni e Toledo per gli esterni) del regista Augusto Gemina.
Francesco Izzarelli morì nel 1980 a Roma (un'alta fonte parla del 1993).