Antonio Zauli nacque a Castellammare Adriatico (oggi Pescara) in contrada Vittorio Emanuele, il 6 dicembre del 1890, da Vincenzo (quarantaseienne "muratore" e Maria Assunta Cerquitelli ("casalinga").
L'atto fu registrato dinanzi all'assessore Dottor Errico Iasonni con testimoni Arturo Duranti ("negoziante") e Antonio Mucci ("servente").
Giunse a Savona per lavorare in una delle tante fabbriche allora esistenti. Dopo l'8 settembre del 1943 a Savona, sulle sue montagne e nel´entroterra si formarono gruppi volontari che opposero fiera resistenza alla occupazione da parte delle forze armate tedesche. Questo portò, successivamente, alla concessione della "Medaglia d'oro al valor Militare per la Resistenza".
Merito di questo riconoscimento, concesso il 19 settembre del 1974, va anche ad un abruzzese che recitò un importante e non secondario ruolo in quella lotta di Liberazione: Antonio Zauli.
Quando a Savona nacque, il 9 settembre del 1943, il Comitato di Liberazione Nazionale (C.L.N.) lui fu tra i cinque che ne fecero parte come dirigenti.
Ebbe il ruolo di Segretario in quota al Partito Repubblicano. Antonio Zauli viene citato in numerose pubblicazioni quali: "Andrea Aglietto" di Milazzo, Martino e Cava; "L'ordine pubblico a Savona nel dopoguerra (1945-1948)" di Antonio Martino e "L'eccidio di Cadibona" sempre di Antonio Martino.
Da partigiano assunse il nome di battaglia "Zanna". Nell'archivio dell'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza" è conservata una sua testimonianza dattiloscritta sulla seduta del CLN di Savona tenutasi nella notte del 25 aprile 1945 e sulle fasi conclusive della liberazione della città . Fu tra i promotori dello sciopero operaio del 1° marzo 1944.
Finita la guerra rimase sempre un autorevole personaggio della città e del Partito Repubblicano. Fu successivamente attivo nell'associazione "S.I.B.I." (Salviamo i bimbi d'Italia).
Il 7 febbraio del 1959 sposò ad Albissola Marina sua moglie Olimpia. Antonio Zauli morì a Savona l'11 maggio del 1971.