“Sarebbero complessivamente 101 i presunti profughi che, all’improvviso, senza alcuna comunicazione ufficiale alla popolazione, stanno arrivando oggi a Città Sant’Angelo. Secondo le notizie che trapelano dagli Organi deputati, le 101 unità saranno ospitate in un Albergo privato, Torre del Moro, situato nella zona di contrada Madonna della Pace, un albergo che aveva partecipato, attraverso una cooperativa, al bando della Prefettura scaduto lo scorso 21 agosto, insieme a un’altra struttura di Pescara. Un arrivo, dunque, che smentisce quanto dichiarato un mese fa dal sindaco Florindi, che aveva negato tale eventualità dinanzi al mio primo allarme, e soprattutto che avviene nel più totale silenzio delle Istituzioni, visto che a oggi la Prefettura comunque non ha pubblicato l’esito del bando di agosto. Dunque gli immigrati stanno arrivando ma, in barba alle norme sulla trasparenza degli atti amministrativi, non è possibile sapere quanti saranno in definitiva, dove andranno a vivere e soprattutto chi e come si occuperà della loro permanenza, un dettaglio gravissimo”. A sollevare il caso è il Capogruppo di Forza Italia, alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri, che da mesi sta ormai seguendo, giorno dopo giorno, le evoluzioni della vicenda.
“Ormai siamo in una situazione di work in progress in cui i numeri degli arrivi stanno lievitando in maniera spaventosa e, soprattutto, senza la possibilità di conoscerne l’esatta entità e questo non è accettabile – ha sottolineato il Capogruppo Sospiri -. Solo sei giorni fa la Prefettura de L’Aquila ha formalmente ufficializzato che in Abruzzo, dall’inizio degli sbarchi, ci sono 1.955 immigrati, di cui quasi 400 già ospitati nel pescarese e nello stesso capoluogo adriatico. Sempre sei giorni fa abbiamo appreso dell’arrivo in Regione di altri 50 immigrati extrabando, di cui 25 dirottati subito a Pescara, e non sappiamo dove siano stati ospitati, né tantomeno chi siano, ovvero ne abbiamo perso le tracce.
Oggi solo grazie a un attento e costante monitoraggio del territorio abbiamo appreso dell’arrivo odierno a Città Sant’Angelo di 101 nuovi presunti profughi, e si tratterebbe di quelli previsti nel bando della Prefettura scaduto il 21 agosto scorso, bando di cui sappiamo il nome delle Cooperative che si sono aggiudicate l’onere dell’accoglienza, al prezzo di 35 euro per ciascun immigrato ospitato, ovvero la Co.Gec.Stre.pa di Penne e la Eta Beta di Roma. Ma, a differenza di tutti gli altri bandi, questa volta la Prefettura non ha mai reso noto il numero degli immigrati che ciascuna cooperativa dovrà ospitare e, soprattutto, dove verranno sistemati e chi sono i presunti profughi. Voci di corridoio avevano già fatto scattare l’allarme sulle possibili localizzazioni, ossia un albergo sulla riviera sud di Pescara, proprio di fronte alla spiaggia, e un albergo a Città Sant’Angelo, ipotesi, quest’ultima, subito smentita dal sindaco Gabriele Florindi che, evidentemente, o ha parlato ignorando ciò che stava per avvenire sul territorio che sostiene di amministrare, o sapeva, ma ha tentato di tenere i riflettori bassi per evitare la protesta popolare, sperando, forse, di riuscire a far arrivare cento nuove persone nella cittadina riuscendo a passare inosservati.
Oggi la popolazione ci ha allertato circa l’arrivo, alla spicciolata, dei primi immigrati, e dovrebbero essere 101 complessivamente, che sarebbero già stati trasferiti in un albergo in zona Madonna della Pace, l’Hotel Torre del Moro. A questo punto dovrebbe toccare all’hotel sulla riviera sud di Pescara, il tutto, ed è questa la cosa grave, all’insaputa della città, tenuta completamente all’oscuro di ciò che sta accadendo sul nostro territorio. Purtroppo non riusciamo a credere che i sindaci non siano stati informati dagli Organi prefettizi, ed è ancora più grave pensare che anche i primi cittadini abbiano scelto la strada del silenzio nei confronti della popolazione, anziché andare dal Prefetto e, come abbiamo più volte chiesto ad Alessandrini, fermare le ondate, dimostrando che Pescara non ha né le strutture né i mezzi per fronteggiare l’emergenza in atto, e lasciando ai privati un business di 13milioni di euro. A questo punto mobiliteremo le città coinvolte e renderemo questa vergogna uno scandalo nazionale”.